mercoledì 23 dicembre 2009

Giovanni Boccaccio.

Oggi vi parlerò di uno degli autori della letteratura italiana che mi ha sempre affascinato molto. Si tratta di Giovanni Boccaccio. E' il terzo grande trecentista (prima di lui abbiamo Dante Alighieri e Francesco Petrarca). Non si sa di preciso dove sia nato, alcuni testi portano Certaldo altri portano Firenze, ma sulla data siamo sicuri, era il 1313 . Morirà a Certaldo,il 21 dicembre 1375, per idropisia.

Sarà un uomo che si porterà dietro tante sofferenze affettive, non conoscerà mai sua madre e si troverà malissimo con le donne. Andò anche a scuola, dove conobbe la figlia di Roberto D'Angiò , erano cresciuti insieme e si innamorarono. Questa donna segnerà la sua vita e sarà sempre presente nelle sue opere. Dopo il trasferimento , cercherà di ignorare l'amore ma ne soffrirà molto, tanto che più volte fu spinto dal desiderio di tornare a Napoli. Nella sua vita, subì diversi traumi, uno di questi fu proprio il trasferimento da Napoli a Firenze, dove aveva conosciuto persone importanti e aveva avuto grande successo in campo lavorativo.

Era stato avviato dal padre allo sportello di una banca napoletana. Il mondo della Napoli trecentista , ricco di inganni e di gioia di vivere, sarà sempre presenti nei suoi scritti , spesso ambientati proprio in questa città. Il periodo del trasferimento sarà il momento più tragico della sua vita. Non voleva abbandonare la sua Napoli, dove era cresciuto . Era davvero spaventato. Non conosceva Firenze e lei non conosceva Boccaccio. L'unico conforto sarà l'amicizia con Petrarca, si scambieranno pensieri e condivideranno la passione nei confronti dei testi classici. Boccaccio studierà il greco grazie alle lezioni di un monaco calabrese, chiamato Barlaam.

Tornò a Napoli ma ormai tutto era cambiato, non era la Napoli di un tempo e la gente non lo accettava. Tuttavia ebbe un discreto successo nella città di Firenze, ribattezzò la "Comedia"(forma scempiata della parola "commedia") di Dante Alighieri e diventò la "Divina Commedia". Inoltre il comune di Firenze lo farà girare di Chiesa in Chiesa per spiegare i versi proprio di questo testo. Boccaccio avrà un giudizio negativo nei confronti di coloro che lavoravano nella Chiesa, quindi non amerà i frati , i monaci, i cardinali, tutti coloro che abusavano del loro potere. Infatti quando uscirà il suo "Decameron", verrà messo nell'indice dei libri da non leggere secondo il clero.

Possiamo suddividere le sue opere in periodi:

-periodo napoletano , dove scrive poemetti, le "Rime", il "Filocolo", il "Filostrato" e altro. Il tema centrale è l'amor cortese, l'amore in tutte le sue forme ;

-periodo fiorentino ,scrive l' " Elegia di madonna Fiammetta", l' "Amorosa visione", il suo celebre "Decameron" e altro.

-periodo della maturità, dove abbiamo la sua ultima opera, intitolata "Corbaccio".Qui è presente il suo odio nei confronti del gentil sesso. Dirà che la donna è la rovina dell'uomo poiché lo mette sempre nei guai. Questo sarà il suo ultimo tentativo di dare indicazioni agli uomini.

Credo che tutti dovremmo apprezzare uno scrittore del genere, poiché ha scritto mostrando tutto se stesso. Pirandello diceva "La vita o si vive o si scrive", ebbene Boccaccio ha saputo vivere la sua vita e ha saputo scriverla, trasformando le sue emozioni in parole che ancora oggi, nonostante il linguaggio trecentesco, hanno sempre un grande fascino.

4 commenti:

  1. AUGURANDOVI UN NATALE SERENO E

    UN 2010 PIENO DI FORTUNA,

    VI ABBRACCIO.
    con simpatia,
    il terrone

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  2. I migliori auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo.

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  3. grazie Melina per gli auguri, che ricambio!
    poi verrò ad acculturarmi un po', che è passato un po' di tempo da che studiavo Boccaccio a scuola :-)
    ciao!

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  4. Grazie del tuo passaggio nel mio blog, auguri di buone feste e mi auguro di ritrovarci presto. Roby buioblu.splinder.com

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